(Adnkronos) –
“Mi uccido, non mi consegno”. Tyler Robinson, sospettato di essere il killer di Charlie Kirk, non aveva intenzione di costituirsi dopo aver confessato il delitto al padre. Il 22enne, secondo la Cnn, avrebbe inizialmente rifiutato l’ipotesi di consegnarsi alle forze dell’ordine. “Preferirei uccidermi piuttosto che costituirmi”, avrebbe detto il ragazzo secondo la ricostruzione di un membro delle forze dell’ordine riportata dalla Cnn. Decisivo, quindi, il pressing del padre, Matt. L’uomo, dopo aver visto le foto del killer diffuse dagli investigatori e poi dai media, si sarebbe rivolto al figlio: “Tyler, questo sei tu? Sembri tu”. Matt Robinson ha convinto il figlio a parlare con un pastore che collabora con l’ufficio dello sceriffo della Contea di Washington e con gli US Marshal. Nel colloqui, il 22enne ha ammesso le proprie responsabilità e attorno alle 22 di giovedì 11 settembre è stato preso in custodia dall’FBI. Non è prevista alcuna cauzione.
Robinson non starebbe parlando con gli inquirenti dopo iniziali contatti verbali. Prima di chiudersi nel silenzio e di chiamare in causa un avvocato, non è chiaro cosa abbia detto agli investigatori. L’ufficio del procuratore prevede che Robinson comparirà per la prima volta in tribunale martedì, dopo che l’avvocato Jeff Gray avrà depositato le accuse. “Se tutto andrà come previsto e depositeremo le accuse martedì, la prima udienza del signor Robinson sarà martedì pomeriggio alle 15:00”, ha dichiarato Christopher Ballard, responsabile delle comunicazioni al pubblico dell’ufficio del procuratore. Robinson non è stato ancora formalmente incriminato. Omicidio aggravato, sparo con arma da fuoco che hanno causato gravi lesioni personali e intralcio alla giustizia sono le 3 accuse iniziali alla base dell’arresto. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
“Mi uccido”, poi la resa: la confessione del killer di Charlie Kirk
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