(Adnkronos) – Un rinvio, quello dell’assemblea di Mediobanca chiamata a pronunciarsi sull’offerta su Banca Generali, inatteso e che “allunga e complica la partita”, soprattutto per quanto riguarda la mossa studiata dall’Ad di Piazzetta Cuccia Alberto Nagel. Fonti finanziarie vicine al dossier evidenziano, parlando con l’Adnkronos, un dato oggettivo: l’offerta di Mediobanca su Banca Generali, che in caso dj successo avrebbe scambiato la quota detenuta dalla banca d’affari nel capitale del Leone di Trieste con con le azioni della banca target, “ha meno possibilità di andare in porto”. Questo, si fa notare, a fronte del probabile esito favorevole dell’assemblea che si sarebbe tenuta domani. Cosa è successo, cosa ha spinto il cda a rinviare l’appuntamento con i soci al 25 settembre? E chi avvantaggia questa scelta? Le fonti interpellate invitano a considerare i dati oggettivi: “Primo, era una richiesta di Caltagirone, prima respinta e ora accolta; secondo, il voto dei due consiglieri espressione di Delfin, uno astenuto e uno contrario, segnala anche formalmente una ‘scomposizione’ del fronte fra l’imprenditore romano e gli eredi di Leonardo Del Vecchio”. Indicazione, questa, che ha un peso formale, perché allontana le ipotesi di ‘concerto’ tra i soci, ma anche sostanziale, perché potrebbe definire nuovi equilibri e nuove strategie in futuro. Quello che è certo è che il piano finanziario è sempre più condizionato da quello giuridico legale. La responsabilità del cda di Mediobanca, prosegue il ragionamento di chi è a conoscenza degli ultimi sviluppi, “ha prevalso sul rischio, concreto, di far svolgere l’assemblea in un contesto che avrebbe comportato il rischio di pesanti sviluppi nei tribunali”. La nota ufficiale del cda e’ da questo punto di vista estremamente esplicita: “L’attività di engagement pre-assembleare ha confermato l’esistenza di un largo supporto del mercato all’offerta, testimoniato anche dai pareri favorevoli unanimi dei proxy advisor”, il primo elemento da considerare. A cui legare il secondo: “Alcuni soci, titolari di un investimento sia in Mediobanca sia in Assicurazioni Generali, hanno sottolineato l’esigenza di conoscere le valutazioni e l’orientamento di Assicurazioni Generali rispetto alla proposta di Mediobanca al fine di potersi esprimere nell’assemblea della stessa Mediobanca, anche considerando che l’adesione di Assicurazioni Generali è essenziale per il perfezionamento dell’operazione”. La conclusione, di fatto, concede tre mesi per concretizzare, o smontare, l’operazione Mediobanca-Banca Generali, strettamente connessa non solo all’offerta di Mps su Mediobanca ma anche e soprattutto alla partita per il controllo delle Generali: Il cda ha quindi “ritenuto opportuno interpellare i soci una volta acquisito l’esito delle valutazioni di Assicurazioni Generali”. (Di Fabio Insenga) —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Mediobanca, rinvio assemblea allunga e complica la ‘scommessa’ su Banca Generali
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