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Israele, Tajani: “Disposti a discutere possibili sanzioni, non vendiamo armi a Netanyahu”

(Adnkronos) –
L’Italia sarebbe disposta a “discutere” di possibili sanzioni Ue a Israele per provare a fermare la guerra a Gaza. A dirlo è Antonio Tajani, ministro degli Esteri, a La Stampa: “Siamo disposti a discuterne, vediamo che proposta ci verrà fatta. Dal 7 ottobre 2023 in poi non abbiamo più venduto armi a Israele. Qui si confondono armi con componenti meccaniche o chimiche. Il governo Conte ha venduto a Israele più armi di quanto non abbia fatto questo governo”.  Rivendica invece l’impegno umanitario, respingendo così le accuse di complicità con Israele: “Siamo il Paese che, insieme a Qatar, Egitto, Arabia Saudita e Turchia, ha accolto più feriti da Gaza. Abbiamo fatto entrare camion del World Food Programme quando nessuno riusciva a farne passare uno”. Sulle possibili sanzioni Ue a Israele quindi dice: “Siamo disposti a discuterne, vediamo che proposta ci verrà fatta”.  Tajani non ha nascosto la sua irritazione per l’attacco ricevuto al Senato dalla senatrice M5S Alessandra Maiorino, parlando di clima avvelenato: “Darmi del ‘prezzolato’ è un danno anzitutto all’immagine dell’Italia. Dobbiamo abbassare tutti quanti i toni”. Il ministro degli Esteri difende la linea del governo sul conflitto in Medio Oriente: “Noi sosteniamo il progetto di ‘due popoli in due Stati’, ma ottant’anni di conflitto non si risolvono coi proclami. Siamo favorevoli a una missione Onu a guida araba e a impegnare militari italiani. Siamo favorevoli al riconoscimento della Palestina, ma ci vogliono condizioni che oggi mancano”. Il ministro guarda anche al fronte ucraino: “Daremo il nostro contributo alla missione Nato per proteggere i cieli della Polonia. Non vogliamo aumentare la pressione su Putin con mezzi militari, ma difendere i nostri alleati senza esitazione”. Poi, una riflessione sull’omicidio di Charlie Kirk: “Se il linguaggio diventa violento e istiga le persone, presto o tardi qualche mente malata fa quel che è accaduto a Kirk. In una democrazia la libertà di dire ciò che si vuole deve essere garantita a tutti”. E affonda su Giuseppe Conte: per non aver preso le distanze dalle accuse di Maiorino “Il silenzio di Conte è complice. È stato due volte presidente del Consiglio, mi sarei aspettato un comportamento diverso”.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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