PRETORIA – Una corsa sulla fascia, un’accelerazione improvvisa, un tuffo alla bandierina. Così Simone Gesi, ala livornese classe 2001, ha realizzato la sua prima meta in Nazionale maggiore nella netta vittoria dell’Italia contro la Namibia (6-73) nel primo test match del Summer Tour 2025. Un’azione nello stile che lo ha reso celebre fin dai tempi del minirugby a Livorno: velocità, istinto e visione.
Per Gesi, soprannominato affettuosamente ‘acciughina’ dagli amici di sempre, si è trattato della quarta presenza in maglia azzurra, ma la prima con la soddisfazione personale di andare a segno. “Un’emozione incredibile – racconta da Pretoria – anche se i primi minuti non sono stati semplici: ci siamo un po’ complicati la vita, ma poi abbiamo preso fiducia e siamo riusciti a imporre il nostro gioco, con semplicità e intensità’.
Alla guida dell’Italia, il CT Gonzalo Quesada ha confermato Gesi titolare con la maglia numero 11, affidandogli la corsia sinistra. Il giovane trequarti ha risposto con una prestazione di grande qualità, guadagnandosi un 7,5 in pagella dal sito OnRugby, che lo ha definito “sempre presente, determinante nei duelli aerei e autore di un’azione chiave per la meta di Trulla nel finale di primo tempo”.
Il tour prosegue ora con due sfide molto più impegnative contro il Sudafrica, campione del mondo, il 5 luglio a Pretoria e il 12 a Port Elizabeth. Per l’Italia sarà fondamentale affrontare queste sfide con determinazione, nonostante le assenze pesanti di Marin e Riccioni, già rientrati in patria per infortunio.
Un talento cresciuto nel vivaio del Livorno Rugby
Simone Gesi incarna perfettamente il modello del rugby che cresce dalle radici, partito dai campi del Livorno Rugby all’età di 7 anni e oggi protagonista a livello internazionale con la franchigia delle Zebre e la Nazionale maggiore. La sua è una storia di famiglia e di passione: il nonno Silvano, il padre Stefano e lo zio Andrea hanno tutti indossato con orgoglio la maglia biancoverde, e oggi anche il fratello minore Alessandro – classe 2003, utility back – gioca alle Zebre e ha già accumulato numerose presenze con le nazionali giovanili.
“Aver iniziato nel vivaio livornese è stato un grande vantaggio – racconta Simone – lì si cresce non solo come atleti ma come persone. Sono legato profondamente ai compagni e agli allenatori con cui ho condiviso ogni tappa del percorso, e ogni volta che torno a Livorno sento il calore di una comunità vera. Anche la mia ragazza, Valentina, è livornese e sportiva: è una compagna preziosa in questo cammino”.
Un esempio per le nuove generazioni
Il percorso di Gesi, dalla giovanile biancoverde al palcoscenico internazionale, è oggi fonte di ispirazione per tanti ragazzi del vivaio, molti dei quali già convocati nelle selezioni Under 18 e Under 20. “Non mi voglio montare la testa – conclude Gesi – ma lavorare duro e rappresentare Livorno nel mondo è un onore. La maglia azzurra pesa, ma dà anche una carica speciale. Il mio obiettivo è migliorare sempre, rimanendo fedele alle mie origini. Se ci penso troppo mi emoziono… quindi meglio guardare avanti e continuare a correre”RugbyRugby Livorno
