PRETORIA – Sabato 5 luglio, alle 17.10 al Loftus Versfeld di Pretoria, l’Italia del rugby affronta il Sudafrica campione del mondo nella seconda tappa del Summer Tour 2025. Una sfida durissima contro la prima forza del ranking mondiale, che vedrà ancora una volta tra i titolari Simone Gesi, ala sinistra confermata con la maglia numero 11.
Il trequarti livornese classe 2001, oggi in forza alle Zebre Parma, è al suo quinto cap in Nazionale e ha già lasciato il segno nel test match d’esordio del tour, vinto nettamente dagli Azzurri contro la Namibia (6-73). Una prestazione convincente che conferma la sua crescita continua e solida, frutto di un percorso cominciato molto prima dell’esordio in azzurro.
Gesi è figlio e simbolo del vivaio del Livorno Rugby – oggi targato Unicusano – società dalla lunga e orgogliosa tradizione, che da oltre novant’anni rappresenta una vera e propria scuola di sport e di vita. Il legame tra Simone e il club amaranto è profondo e affonda le radici in una storia familiare che parla la lingua del rugby: dal nonno Silvano, al padre Stefano, allo zio Andrea, fino al fratello minore Alessandro, tutti con la maglia biancoverde cucita addosso.
«Ho cominciato a giocare a sette anni – racconta Gesi – e avere una base come quella del Livorno Rugby è stato un enorme vantaggio. Sono cresciuto con amici che sono diventati fratelli, in un ambiente dove si respira passione e senso di appartenenza». Poi una riflessione sul rugby di oggi, evoluto e spettacolare, e sul suo personale impegno: «Correre, decidere, reagire: oggi il gioco è molto più veloce. Ma la maglia azzurra mi motiva ogni giorno, così come sentire la vicinanza della mia città. Livorno è casa, è orgoglio, è il mio punto fermo. Anche grazie a chi mi sta vicino, come la mia ragazza Valentina, che mi capisce e mi sostiene».
Accanto a Simone, intanto, tanti altri giovani cresciuti nel club labronico stanno facendo lo stesso percorso: diversi sono già stati convocati nelle nazionali Under 18 e Under 20, a testimonianza della bontà del lavoro portato avanti nel settore giovanile.
Il cammino di Gesi, dalle prime corse sul prato di via Settembrini alla maglia dell’Italia, è molto più di una bella favola sportiva: è la dimostrazione concreta che investire nei giovani, nella formazione e nella crescita personale, è la scelta vincente. Un messaggio forte per tutta la città e un esempio che continua a ispirare chi, oggi, sogna di indossare un giorno quella stessa maglia azzurra.