LIVORNO – Doveva essere una formalità, si sta trasformando in una telenovela estiva. A dieci giorni dall’accordo che sembrava aver tracciato il futuro della Pielle, la società è ancora priva di una guida certa, ostaggio di veleni personali e schermaglie tra soci. Dopo l’ultima assemblea, il piano era chiaro: avanti con Giuseppe Costa, affiancato da Farneti e Rossi; fuori Burgalassi, Grillo e Romei, con lo stesso Costa pronto a ripianare il passivo, compresa la quota dei soci uscenti. Invece, il tempo è passato senza passi concreti, se non per una sequenza di comunicati e rettifiche che hanno alimentato la confusione.
L’episodio più emblematico è di ieri mattina: alle 11.28, sui social della Pielle compare una nota firmata dal presidente Manolo Burgalassi che, “d’intesa con i futuri soci di maggioranza”, annuncia la convocazione dell’assemblea per approvare il bilancio. Apriti cielo. Dal gruppo Costa-Farneti-Rossi, attraverso i profili social di Sillabe, è arrivata la smentita immediata: nessun accordo sui tempi, con richiesta di rimuovere quella frase. Poco dopo il comunicato è stato corretto, ma la frattura è ormai evidente.
Il nodo: la data dell’assemblea
Il gruppo di Costa chiede un’assemblea entro fine agosto per approvare il bilancio e completare il passaggio di consegne, indispensabile per ottenere la fideiussione entro il 9 settembre e iscrivere la squadra al campionato. Dall’altra parte, Burgalassi ha fissato la riunione al 15 settembre, giustificando la scelta con la necessità di verifiche contabili e le ferie estive. Un rinvio che, secondo la nuova cordata, rischia di far saltare l’intera operazione.
Tifosi sul piede di guerra
La pazienza del popolo biancoblù è ormai al limite. Sui social rimbalzano commenti durissimi. C’è chi accusa i soci di anteporre questioni personali al bene della squadra, mentre la nuova stagione incombe e gli adempimenti federali non aspettano.
Il rischio schianto
Se il muro tra le due fazioni non cadrà entro due settimane, la Pielle rischia di presentarsi al via senza un assetto societario definito e con la figura di un imprenditore come Giuseppe Costa – pronto a investire e a saldare i debiti – destinata a restare un’occasione persa. La palla è ancora in mano ai soci. Ma il cronometro corre. E il pubblico livornese, già provato da un’annata difficile, pretende una sola cosa: chiarezza e decisioni, subito.
