TBILISI – L’Italia della sciabola maschile è di nuovo campione del mondo, a dieci anni esatti dall’ultimo trionfo iridato. A firmare l’impresa, nel lunedì dorato dei Mondiali di scherma 2025 in corso a Tbilisi, è stato il quartetto azzurro composto da Luca Curatoli, Michele Gallo, Matteo Neri e dal giovane livornese Pietro Torre, talento cresciuto nel vivaio del Circolo Scherma Fides.
Una vittoria che ha un sapore speciale per la scherma italiana, che ritrova il gradino più alto del podio dopo il successo di Mosca 2015. Allora, tra i protagonisti c’era anche Luca Curatoli, oggi veterano e guida di una squadra profondamente rinnovata, che ha saputo imporsi con determinazione, cuore e spirito di squadra. Il cammino verso l’oro è iniziato con la vittoria per 45-29 contro la Thailandia nei sedicesimi di finale, seguita da un’affermazione di carattere negli ottavi contro la Germania (45-39). Nei quarti gli azzurri hanno dominato la Polonia (45-28), approdando in semifinale dove hanno superato con autorevolezza il Giappone (45-36).
Ma è nella finalissima, contro una solida formazione ungherese, che l’Italia ha dato il meglio: sotto nelle prime quattro frazioni, ha ribaltato l’incontro grazie a una grande rimonta iniziata da un parziale di 8-2 firmato da Curatoli, chiudendo 45-37.
In evidenza Pietro Torre, classe 2003, all’esordio in un Mondiale assoluto con la squadra senior, che ha mostrato sangue freddo e maturità ben oltre i suoi anni. “Siamo molto uniti, ed è proprio questa unione – più della tecnica – che ci ha permesso di raggiungere questo straordinario risultato”, ha commentato a caldo il giovane sciabolatore amaranto.
Grande soddisfazione anche per il Commissario Tecnico Andrea Terenzio, alla sua prima esperienza da CT in un Mondiale: “Abbiamo costruito un gruppo solido, che si fida e si sostiene. Oggi si è coronato un sogno. È il frutto di un percorso di crescita costante, dopo l’argento europeo. Abbiamo analizzato, lavorato, migliorato. E il lavoro ha pagato”.
Foto: Photo by Eva Pavía – Bizzi Team/ FIE