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martedì 17 Giugno 2025
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Diana torna a casa: “Voglio una Libertas aggressiva, con carattere e identità livornese”

Sul mercato, il tecnico ha idee precise: gli americani dovranno ricoprire i ruoli di guardia e ala forte/pivot, con quest’ultimo capace anche di giocare da centro all’occorrenza. Ma si parte dalla base degli italiani

LIVORNO – Dopo oltre quindici anni lontano dalla sua città, Andrea Diana torna a Livorno per sedersi sulla panchina della Libertas 1947, questa volta da capo allenatore. È un ritorno atteso, desiderato, vissuto con emozione e consapevolezza. “Sono 16 anni che parlo di livornesità in giro per l’Italia – ha dichiarato Diana durante la presentazione ufficiale – ora è il momento di viverla. Qui c’è la mia gente, il mio mare. Essere a Livorno, per me, significa tanto”.

La missione è chiara ma ambiziosa: costruire una squadra che torni a far sognare i tifosi e che, nel tempo, possa riportare i colori amaranto ai vertici del basket nazionale. Una sfida che Diana affronta con determinazione e lucidità: “So che allenare a Livorno, da livornese, è un’arma a doppio taglio. Tutto bello finché si vince, ma quando qualcosa va storto serve avere spalle larghe. Io sono pronto”.

La Libertas che ha in mente il nuovo head coach dovrà riflettere il carattere della città: aggressiva, dinamica, con giocatori affamati e privi di egoismi. “Non voglio giocatori mosci. Pretendo grinta, personalità, voglia di combattere su ogni pallone. Il mio obiettivo è far sì che il pubblico si identifichi con la squadra, che torni l’entusiasmo. Allenare qui è come allenare davanti al pubblico di Bologna: la passione si sente, e la pressione anche”.

Le prime mosse di Diana parlano di rispetto e continuità: ha contattato i suoi predecessori, Marco Andreazza (autore della promozione) e Gennaro Di Carlo (protagonista della salvezza), per ringraziarli e complimentarsi. Ha già avuto colloqui con i giocatori sotto contratto – Fantoni, Filloy e Tozzi – e attende il via libera dalla società per confrontarsi con gli altri componenti del roster. Nessuna forzatura: “Ognuno ha le proprie ambizioni, che vanno rispettate”.

Sul mercato, il tecnico ha idee precise: gli americani dovranno ricoprire i ruoli di guardia e ala forte/pivot, con quest’ultimo capace anche di giocare da centro all’occorrenza. Una scelta che verrà calibrata in base agli italiani che completeranno il quintetto. A luglio, insieme all’amministratore delegato Ferencz Bartocci, partirà per la Summer League di Las Vegas: “Sarà un vantaggio poter parlare direttamente con i giocatori. Vogliamo portare Livorno fuori da Livorno, farla conoscere anche oltreoceano”.

Decisivo per il ritorno in amaranto il dialogo con il presidente Marco Benvenuti“nelle sue parole ho percepito una grande voglia di crescita” – e con lo stesso Bartocci. Nonostante avesse ancora un anno di contratto con Trapani, Diana ha voluto fortemente tornare a casa. Ora, per lui e per tutta la Libertas, comincia una nuova avventura. Con la livornesità come bandiera e l’Olimpo del basket come orizzonte.

© Riproduzione riservata

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