CECINA – Un bronzo che profuma d’oro e un riconoscimento individuale che vale una carriera. Daniel Priami, portiere livornese classe 1988, è stato premiato come miglior estremo difensore della Champions League di Calcio Amputati, disputata tra fine maggio e inizio giugno sotto l’egida della European Amputee Football Federation. Con la sua squadra, lo Sporting Amp Football, ha conquistato uno straordinario terzo posto, nonostante le pesanti assenze e gli infortuni che hanno decimato la rosa pochi giorni prima della partenza.
«Era tanto che inseguivo un trofeo individuale di questa importanza – ha dichiarato Priami con emozione –. Ne vado veramente orgoglioso, anche perché l’ho ottenuto in un torneo che ci ha fatto crescere come squadra e come famiglia. In campo siamo una famiglia, diamo tutto». Parole che raccontano lo spirito con cui lui e i compagni hanno affrontato una competizione difficile, in cui lo Sporting ha dovuto giocare con un solo cambio a disposizione. «Essere riusciti a salire sul podio rende il tutto ancora più incredibile», ha aggiunto Priami, che ha voluto dedicare il premio alla compagna Alessandra, ai suoi due bambini e alla sua famiglia. Era il 28 ottobre 2006 quando, sul campo di Guardistallo, del corso del match tra gli juniores nazionali del Cecina (dove Priami militava), e la Fortis Juventus, si provocò la frattura del braccio destro in seguito ad uno scontro di gioco. L’allora diciottenne, ricoverato all’ospedale di Cecina prima, e poi a quello di Livorno, fu poi sottoposto giocoforza all’amputazione dell’arto pochi giorni dopo in seguito ad una grave infezione.
Lo Sporting Amp Football, alla sua settima stagione, ha confermato la propria solidità anche in Europa, dopo essersi guadagnato l’accesso alla Champions grazie alla vittoria del campionato italiano. Una squadra guidata con grande intelligenza da Mister Palazzi, coadiuvato dal vice Bonaventuri, che ha saputo tirare fuori il meglio da ogni giocatore, anche da quelli meno impiegati durante l’anno. Tra le prestazioni individuali da segnalare ci sono quelle di Paolo Capasso, tra i migliori del torneo; della solida coppia difensiva Lunaschi–Magi; di Tristan Diaz, autore di due reti, e Lahcen Aloui, sempre generoso nel sacrificio. Fondamentale anche l’apporto di Marcantognini, che ha confermato qualità e leadership, e del trascinatore James Boyle, l’”irlandese” del gruppo, autore di ben quattro gol.
Il terzo posto ottenuto in questa edizione bissa quello conquistato a Malaga due anni fa, ma lo Sporting è consapevole che, a ranghi completi, il prossimo anno punterà dritto alla vittoria. Prima, però, c’è un altro obiettivo da centrare: chiudere in bellezza la Serie A e vincere il campionato italiano. Con un Daniel Priami in questo stato di forma, tutto è possibile.
