CHIANCIANO TERME – Dopo nove anni lontano dai Campionati Italiani Assoluti di dama internazionale, Michele Borghetti è tornato in grande stile, conquistando un prestigioso secondo posto, a un solo punto dal vincitore e senza subire sconfitte. Un ritorno che conferma, semmai ce ne fosse stato bisogno, la sua classe cristallina, nonostante il fisiologico calo dovuto alla lunga inattività agonistica. Borghetti è una leggenda vivente della dama italiana. Nessuno, dalla fondazione della Federazione Italiana Dama nel 1924, ha raggiunto i suoi livelli: è l’unico giocatore ad aver vinto titoli nazionali in tutte e tre le specialità – italiana, internazionale e inglese – e vanta ben quattro titoli mondiali nella dama inglese. Non solo: dal 2003 detiene anche uno dei record più incredibili nella storia dello sport, quello della simultanea bendata. Il 18 agosto di quell’anno, a Varazze, giocò contro 23 avversari contemporaneamente, senza vedere le damiere, affidandosi soltanto alle mosse annunciate dall’arbitro. E vinse.
La “dinastia” Damari e il vivaio livornese
Il Campionato di Chianciano è stato anche l’occasione per vedere all’opera giovani talenti in rampa di lancio, su tutti i giovanissimi Clara, Anna e Giulio Damari – rispettivamente di 12, 10 e 8 anni – che hanno affrontato avversari di tutte le età, spesso molto più esperti. Clara è riuscita persino a strappare un pareggio contro il vincitore del suo girone, un veterano con oltre trent’anni di carriera alle spalle.
Il cognome “Damari” sembra davvero un segno del destino, e i risultati parlano chiaro: Clara e Anna sono vicecampionesse italiane nelle rispettive categorie, mentre Giulio è già campione nazionale per la sua fascia d’età. Tutti e tre fanno parte della prolifica Scuola di dama livornese diretta proprio da Michele Borghetti.
Livorno, capitale mondiale della dama
Livorno si conferma una vera fucina di talenti. È l’unica città al mondo a vantare due campioni del mondo di dama: oltre a Borghetti, anche il giovane Matteo Bernini ha conquistato un titolo iridato. E tra i nuovi astri nascenti c’è Andrea Palumbo, non ancora tredicenne, già tre volte campione italiano (due giovanili e uno a squadre).
Il dominio livornese è evidente anche nelle competizioni a squadre: la squadra amaranto ha conquistato ben 18 titoli italiani, contro i 4 di Savona e i 3 di Foggia e Lecce. Emblematico il caso di Franco Manetti, una vera icona della disciplina, capace di vincere il suo primo titolo nel 1964 e l’ultimo – per ora – nel 2025, a 61 anni di distanza.