LIVORNO – Ci sono persone che non si limitano ad allenare, ma educano. Non solo insegnano schemi di gioco, ma indicano direzioni di vita. Vincenzo Langella, scomparso nel dicembre del 2023, è stato questo e molto di più per Livorno e per il suo calcio. Una guida, un punto fermo, un esempio. Un uomo che ha saputo crescere una città intera attraverso lo sport. Fondatore nel 1983 del Livorno 9, società calcistica diventata col tempo un’autentica fucina di valori prima ancora che di talenti, Langella ha dedicato oltre quarant’anni al campo, ai ragazzi, a un progetto nato dal basso e sostenuto da una passione incrollabile. Con il suo stile sobrio, il suo linguaggio diretto e il cuore sempre acceso, ha formato centinaia di giovani livornesi, insegnando loro la disciplina, il rispetto e il significato profondo del gioco di squadra.
Allenatore e dirigente, ma soprattutto educatore. Per molti è stato come un padre, capace di cogliere il potenziale umano oltre quello sportivo, capace di spronare con onestà e affetto, senza mai perdere di vista ciò che conta davvero: la crescita dei ragazzi come persone.
Fino alla fine, Vincenzo Langella è rimasto legato al campo. Anche quando la salute non lo aiutava più, ha continuato a essere presente, con la stessa determinazione e la stessa fierezza di sempre. Per lui il calcio non era solo competizione, ma una vera scuola di vita. Un luogo dove imparare a cadere e rialzarsi, a collaborare, a credere in se stessi.
Oggi Sport Livorno gli rende omaggio, consapevole che l’eredità lasciata da Langella non è fatta solo di partite e trofei, ma soprattutto di valori, di volti, di vite toccate e cambiate.
Il suo spirito continuerà a vivere su ogni campo della città, in ogni allenamento, in ogni gesto di fair play. Perché quando un uomo ha saputo insegnare tanto, non muore mai davvero. Grazie Mister. Livorno non ti dimenticherà.