LIVORNO – Sembrava ormai fatta per l’arrivo di Alessandro Formisano sulla panchina del neopromosso US Livorno. Il giovane tecnico campano, classe 1990, reduce da una stagione divisa tra Perugia e Pianese – con cui ha conquistato i playoff nonostante risorse economiche limitate – era dato in dirittura d’arrivo per guidare gli amaranto nella prossima Serie C. Ma nelle ultime ore, lo scenario è cambiato radicalmente.
A rompere gli equilibri, come racconta Il Tirreno sull’edizione odierna, è stata la Juve Stabia, protagonista di un’ottima annata in Serie B culminata con la semifinale playoff e il quinto posto finale. I campani hanno salutato ufficialmente il tecnico Guido Pagliuca – atteso a breve a Empoli – e sembrano pronti a puntare su Formisano per aprire un nuovo ciclo, affidandogli la sua prima esperienza nel campionato cadetto. Una proposta di categoria superiore che potrebbe risultare decisiva, mettendo fuori gioco il Livorno nella corsa all’ex Pianese.
Alla luce di questo sviluppo, la dirigenza amaranto si è mossa rapidamente per non farsi trovare impreparata. In cima alla lista delle alternative c’è ora Giorgio Gorgone. Romano, classe 1976, Gorgone vanta un passato da calciatore di buon livello (tra le sue maglie Chievo, Cagliari e Triestina) e un lungo percorso da vice allenatore accanto a Roberto Stellone in piazze importanti come Frosinone, Bari e Palermo. Dopo l’esperienza con la Primavera del Frosinone, nel 2023 ha assunto la guida della Lucchese, con cui ha centrato prima una salvezza tranquilla e poi un’autentica impresa: mantenere la categoria in mezzo a gravi difficoltà economiche.
Non è l’unico nome sul taccuino del Livorno: torna d’attualità anche Antonio Buscè, reduce da una stagione positiva alla guida del Rimini, con cui ha conquistato la Coppa Italia di Serie C.
Il futuro della panchina amaranto resta quindi in bilico. Se Formisano prenderà davvero la strada di Castellammare, Gorgone e Buscè restano i profili più caldi per raccogliere il testimone e guidare il ritorno del Livorno nel calcio che conta.
