LIVORNO – La tensione tra Ruvo di Puglia e Pielle Livorno, già alta dopo il burrascoso post-partita dello scorso 15 marzo al PalaMacchia, si è riaccesa in seguito alle dichiarazioni rilasciate dal presidente livornese Francesco Farneti durante la trasmissione Toscana Basket su Telecentro. Le sue parole, secondo la società pugliese, sarebbero state “gravi, infondate e lesive”, tanto da spingere il club ruvese a valutare azioni legali per tutelare la propria immagine.
Al centro della polemica, l’episodio avvenuto al termine della partita di campionato, quando – secondo la ricostruzione di Ruvo – alcuni suoi tesserati sarebbero stati vittime di aggressioni verbali e fisiche da parte di tifosi livornesi. La questione è stata esaminata dalla giustizia sportiva, che nelle scorse ore ha emesso la sentenza definitiva: squalifica per due giornate del campo della Pielle, ma nessuna responsabilità per la società pugliese.
Un verdetto che la Crifo Wines interpreta come un pieno riconoscimento della propria estraneità ai fatti contestati.
“La sentenza odierna – si legge in una nota ufficiale – ha scagionato completamente la nostra società, condannando esclusivamente la Pielle Livorno. Riteniamo inaccettabili le dichiarazioni di Farneti e ci riserviamo di agire nelle sedi opportune”.
Il numero uno dei biancoblù, dal canto suo, aveva commentato la decisione con parole di segno opposto: “Giustizia è stata fatta – ha affermato –. Il giudice ha riconosciuto che non vi è stata alcuna aggressione da parte dei nostri tifosi nei confronti dei tesserati di Ruvo, derubricando il tutto a una semplice invasione di campo”. Farneti ha però ammesso l’impatto pesante della squalifica, che costringerà la Pielle a cercare una sede alternativa per disputare gara 3 (ed eventualmente gara 4) dei quarti di playoff. La destinazione più probabile è il palazzetto di Pistoia, “unico impianto idoneo e raggiungibile da Livorno”, ha spiegato il presidente.
Il clima tra le due società resta dunque teso, in un botta e risposta che ha ormai superato i confini sportivi per approdare su quelli della comunicazione pubblica e – forse presto – legale.
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