LIVORNO – Una rivalità che va oltre il parquet e diventa racconto di una città divisa, ma unita dalla passione. È “Livorno a due – Non è mai stata solo una partita”, la docuserie che dal 6 giugno sarà disponibile su Prime Video, dopo il successo nelle proiezioni locali con oltre seimila spettatori al cinema Quattro Mori. L’annuncio arriva anche tramite un bell’articolo uscito sull’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport (link in basso).
Cinque episodi da 75 minuti, girati nell’arco di dieci mesi, con 160 interviste raccolte e 20 ore di materiale d’archivio, per raccontare non solo la stagione 2023-24 delle due squadre cittadine – Pielle e Libertas – ma l’intera epopea di un derby che attraversa generazioni, memorie, luoghi e identità. La serie intreccia due piani temporali: il presente della rinascita sportiva e il passato glorioso degli anni ’80, quando entrambe le formazioni militavano in Serie A1. A guidare il racconto è il regista Silvio Laccetti, che ha scritto la serie insieme al giornalista Stefano Blois.
Ma “Livorno a due” non è solo sport: nella docuserie trovano spazio anche la tragedia del Moby Prince, la scalata del Livorno calcio con Lucarelli e Protti, e la parabola del Don Bosco allenato da Luca Banchi. C’è il “biscotto di Chieti” del 1978, origine della frattura tra Libertas e Pielle, e ci sono gli sfottò, sempre accesi ma mai violenti, che alimentano un derby che è specchio del tessuto sociale cittadino.
“La cosa più bella – racconta Laccetti – è che la rinascita delle due società non è stata merito di capitali esterni, ma di tifosi, appassionati, gente che negli anni ’80 era sugli spalti”. Come a dire: Livorno non ha mai smesso di giocare. E ora racconta la sua partita più lunga.
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