LIVORNO – Un cammino lungo oltre 430 chilometri, in solitaria, tra le montagne delle Dolomiti e la pianura padana, con un obiettivo che va ben oltre l’impresa sportiva. Stefano Giovanneschi, 49 anni, livornese, affetto da diabete di tipo 1 dall’età di 18 anni, si prepara a percorrere a piedi la distanza che separa Cortina d’Ampezzo da Milano per dimostrare che convivere con una malattia cronica non significa rinunciare alla propria passione, né ai propri sogni.
L’idea è nata durante uno dei suoi tanti allenamenti: ispirato dai valori delle Olimpiadi, Stefano ha deciso di unire simbolicamente le due città che nel 2026 ospiteranno i XXV Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo fondamentale dello sport nella gestione del diabete, in particolare tra i più giovani.
La partenza è fissata per l’8 giugno da Cortina. Da lì, giorno dopo giorno, macinerà chilometri affrontando tappe di 30-40 km, attraversando l’Alto Adige, il Trentino, la Lombardia e infine l’arrivo a Milano, previsto per il 20 giugno. Tra le tappe principali: Dobbiaco, Brunico, Bressanone, Bolzano, Trento, Limone sul Garda, Brescia, fino al gran finale nel capoluogo lombardo.
Non sarà solo una sfida fisica: per tutto il percorso, Stefano monitorerà costantemente la glicemia grazie a un sensore sottocutaneo per il controllo continuo dei valori. Sarà seguito a distanza dal team di diabetologia dell’Ospedale di Livorno, guidato dalla dottoressa Francesca Pancani e dalla dietista Anna Menasci, con cui si confronterà quotidianamente in televisita per adattare la terapia insulinica, l’alimentazione e l’integrazione.
Già abituato a prove estreme – ha partecipato alla 100 Km del Passatore, alla Pistoia-Abetone e a numerose maratone – Stefano ha trovato nella corsa un’alleata preziosa nella gestione del diabete, scoperta solo nel 2019, a 43 anni. Ora, con questo progetto, vuole essere un esempio per chi vive la sua stessa condizione: il diabete può essere una sfida, ma non un ostacolo insormontabile.
“La mia è una testimonianza – racconta – per far capire che con la giusta preparazione, tanta forza di volontà e il supporto medico, si può convivere con il diabete senza rinunciare a nulla. Lo sport è stato una svolta nella mia vita, e voglio condividerlo con chi, magari, sta cercando una nuova strada per affrontare la malattia”.
Un viaggio che è anche un inno alla resilienza, alla determinazione e alla fiducia in sé stessi. Un percorso che, tappa dopo tappa, vuole accendere una luce sul legame tra sport e salute, e ispirare altri a non arrendersi di fronte alle difficoltà.