TERAMO – Tutto pronto allo stadio “Bonolis” di Teramo per l’epilogo della stagione di Serie D: domani, domenica 8, alle ore 16 Livorno e Siracusa si sfideranno nella finalissima per il titolo nazionale. Due piazze storiche del calcio italiano, vincitrici rispettivamente dei gironi E e I, si contenderanno lo scudetto dilettanti in una gara secca che promette spettacolo.
Per il Livorno di Paolo Indiani sarà la 45ª partita stagionale, a conferma di un’annata intensa e positiva. Un percorso lungo e impegnativo anche per il Siracusa di Marco Turati, ex vice di Vincenzo Italiano e ora alla prima esperienza da allenatore in prima.
Il regolamento parla chiaro: in caso di parità al termine dei 90 minuti, niente supplementari, si andrà direttamente ai calci di rigore per decretare la squadra campione.
Sul fronte amaranto, Indiani prepara il probabile 4-3-3 con tante soluzioni offensive a disposizione. Nell’ultima uscita, in semifinale contro il Bra, il tridente titolare era formato da Regoli, Dionisi e Marinari. Ma non mancano alternative di qualità: da Malva a Rossetti, passando per Ndoye, il tecnico livornese potrà contare su forze fresche anche dalla panchina per spezzare l’equilibrio nel corso della partita. Difficile il recupero di Federico Russo, ancora alle prese con problemi fisici.
Il ballottaggio più acceso è in attacco: Dionisi e Rossetti si contendono una maglia, mentre a destra Marinari sembra in vantaggio. A sinistra resta aperto il duello tra Malva e Regoli. La profondità della rosa potrebbe rivelarsi decisiva in una partita dove ogni dettaglio può fare la differenza.
Il Livorno si affida alla sua potenza offensiva per chiudere in bellezza una stagione di rilancio. Ma il Siracusa non sarà certo un avversario arrendevole: la finale si preannuncia equilibrata, vibrante e carica di tensione agonistica.