LIVORNO – Una pagina dolorosa si aggiunge alla storia del calcio labronico. Per la prima volta dalla sua fondazione, la società Armando Picchi non prenderà parte ad alcun campionato nella stagione 2025/26. La conferma arriva direttamente dal bollettino ufficiale della Lega Nazionale Dilettanti, dove il club risulta “inattivo”, insieme a Calenzano e Sales. Una notizia nell’aria da giorni, ora purtroppo ufficiale. A fermarsi non sarà soltanto la prima squadra, retrocessa nella scorsa stagione in Prima Categoria, ma anche l’intero, storico, settore giovanile.
Una crisi culminata nel silenzio
Solo pochi mesi fa, a marzo, si respirava un cauto ottimismo: era stata annunciata l’entrata di una nuova proprietà, con il ritorno in società di due figure simbolo come Sauro Brondi ed Ernesto Giuliani e l’obiettivo dichiarato di riportare il Picchi ai fasti di un tempo. Ma le buone intenzioni si sono arenate di fronte alla realtà di una crisi profonda, culminata con la perdita del centro sportivo di Banditella – da sempre casa del club – acquistato all’asta dall’US Livorno. Un colpo durissimo che ha reso impossibile proseguire.
L’accusa di indifferenza da parte delle istituzioni è lanciata dal DS Sauro Brondi:
“Il Picchi è sparito nel silenzio assordante della città, mentre da fuori, da tutta la Toscana, in tanti mi hanno chiamato per sapere cosa stesse succedendo. Fa male che nessuno, al momento opportuno, abbia raccolto il nostro grido d’allarme”.
Per rispetto dei tesserati, il club ha quindi svincolato tutti i suoi giovani atleti, per permettere loro di trovare una nuova sistemazione. Eppure, non tutto è perduto: la matricola FIGC è stata mantenuta. Un gesto che lascia aperta una flebile speranza per il futuro.
“Se qualcuno vorrà rimboccarsi le maniche e offrire una soluzione dignitosa, il Picchi potrà ripartire. Ma solo a certe condizioni, nel rispetto di un nome che ha fatto la storia e che onorava un campione come Armando Picchi, che a sua volta aveva onorato Livorno”.
