Boxe: vittoria per Ghaith Weslati (Spes) nel sottoclou del titolo Ebu

SANTA MARINELLA (ROMA) – Grande serata di pugilato a Santa Marinella, dove il rinnovato Pala De Angelis ha ospitato un evento speciale seguito anche in diretta nazionale su RaiSport. In attesa del match clou valido per il titolo EBU dei mediomassimi con protagonista Riccardo D’Ortenzi, il sottoclou ha regalato spettacolo ed emozioni, con successi netti ai punti per tutti gli atleti saliti sul ring. Tra i protagonisti, spicca la vittoria del tunisino ormai da anni adottato sportivamente da Livorno Ghaith Weslati, portacolori della Spes Fortitude, che ha superato l’avversario Camilo Caicedo dopo otto round in un match valido per i pesi piuma. Una prestazione solida per il boxeur soprannominato Kanas (‘cecchino’ nella sua lingua madre) e che si attesta intorno ai 60 kg di peso, incontro in cui Weslati ha saputo imporre il proprio ritmo per buona parte dell’incontro e aggiudicandosi con merito il verdetto dei giudici. Vittorie anche per Giacomo Micheli su Bogdan Draskovic e per Francesco Magrì su Angel Mariano Castillo, entrambi al termine di match intensi e combattuti.

Soddisfatto l’allenatore Lenny Bottai, che sui propri social commenta così la serata: «Con Ghaith siamo al decimo match da professionista. Ora aspettiamo di capire se ci sarà mai uno sfidante per il titolo italiano, o se continueremo a vedere giovani promesse deviate da percorsi alternativi al confronto diretto. Intanto pensiamo a “Pugni Amaranto”, il 18 luglio, dove presenteremo come sempre le nostre richieste. Poi vedremo se la Federazione vorrà fissare obblighi e scadenze. Ma ora pensiamo alla battaglia: mai sottovalutare nessuno».

Ma non c’è solo il ring nella storia di Weslati, che si fa portavoce anche di valori sociali e di inclusione e integrazione ben più profondi. «Con Ghaith abbiamo vinto anche fuori dal quadrato – continua Bottai –. Il suo modo di vivere e comunicare è opposto alle mode superficiali e alle derive maranza. Dimostra che si può essere forti, coerenti, senza rinunciare al rispetto e alla dignità. Se continuerà su questa strada, sarà una bandiera per chi vuole integrarsi davvero, per chi ha pregiudizi e per chi ha il coraggio di guardare in faccia la verità».

Una vittoria, dunque, che va oltre il verdetto dei giudici. Weslati rappresenta Livorno e la Spes Fortitude non solo con i guantoni, ma anche con l’esempio. E ora lo sguardo è già rivolto al futuro.